Questione di loghi

Scoprite tutto sui campi di applicazione, i modelli di colore e i formati di file

Cos’è un logo? Come si usa? RGB, SVG, PNG, JPG, CMYK, EPS, PDF: cosa significano queste strane sigle? E quando si utilizzano? Facciamo un po’ di chiarezza.

Tipi di logo

Esistono tre differenti categorie di loghi:

  • i marchi figurativi, solo grafica (A)
  • i marchi testuali, solo parole (B)
  • i marchi con combinazioni di immagini e parole, grafica e testo (A+B)

Inoltre, esiste il logo aggiuntivo (C), che può essere uno slogan o un indirizzo web.

Su schermo o su carta?

Quando si impiega un logo, la prima domanda da porsi è: comparirà su un mezzo digitale o verrà stampato? Si tratta di una distinzione importante, perché a seconda dell’uso sono necessari modelli di colore e formati di file diversi.

Il modello RGB: per lo schermo

La sigla «RGB» indica i colori della luce: rosso, verde e blu. Si tratta di un modello di colore additivo: aggiungendo quanti più colori possibile, la tonalità finale risulterà più chiara. Il modello RGB viene utilizzato per visualizzare i colori su ogni tipo di schermo. 

Il modello CMYK: per i prodotti stampati

La sigla «CMYK» indica i colori riflettenti ciano, magenta e giallo, nonché il colore di calibrazione nero. Si tratta di un modello sottrattivo: aggiungendo più colori, la tonalità ottenuta risulterà sempre più scura.

A: Formato di uscita – A1: digitale / A2: stampato
B: Modello di colore – B1: RGB / B2: CMYK
C: Formati di file – Attenzione: può anche contenere dati in pixel

Vettori e pixel

I file vettoriali sono scalabili all’infinito conservando i dettagli. È quindi possibile modificare le dimensioni dell’immagine senza alterarne le proporzioni e senza perdita di qualità. I formati vettoriali più comuni sono SVG, EPS e PDF, mentre l’applicazione più diffusa è Adobe Illustrator.

I file costituiti da pixel hanno una risoluzione specifica (numero di pixel dell’immagine) e si sfocano quando vengono ingranditi o ridotti. Scalando l’immagine si verifica pertanto una perdita di qualità. I formati più comuni sono PNG, JPG e PDF, e una delle applicazioni più utilizzate è Adobe Photoshop.

A: pixel
B: vettori

Formati di file in base al modello di colore

Per il modello RGB:

  • SVG: i file SVG sono costituiti da vettori con sfondo generalmente trasparente, per poterli utilizzare, se lo si desidera, su uno sfondo colorato;
  • PNG: anche i file PNG hanno lo sfondo trasparente, ma presentano lo svantaggio di essere basati su pixel;
  • JPG: i file JPG non possono avere uno sfondo trasparente e sono costituiti da pixel. Vengono usati per i file fotografici.

Per il modello CMYK:

  • EPS e PDF: per ottenere stampe perfette è fondamentale disporre di file ad alta risoluzione. Per questo motivo i loghi vengono salvati in formato EPS ogni volta che è possibile. Se il file si basa su un’immagine vettoriale, è possibile scalarla senza perdita di qualità.

Logo? Logico!

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Massimiliano Messina

Responsabile Comunicazione

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